sabato 5 marzo 2011

TEQUILA SUNRISE di Antonietta De Luca

Tra poche ore, di nuovo al lavoro. Le stoviglie in disordine sul tavolino circondato da sedie viventi solo la sera prima. Anche Norah Jones la guardava storto dalle pareti, mentre nel lettore girava ostinata la sua canzone.

Aveva giurato di non posare nuda per nessun motivo ed era bastato un qualunque turista dotato di reflex a soffiarle giù i veli, un po' di più appena del suo abituale Tequila Sunrise di fine serata. Faceva un gran caldo e Brian stava già per cominciare la sua giornata di osservazioni. All'alba le scriveva sempre due righe che riceveva regolarmente prima di andare a letto. Il sole era un piatto di arance, un frisbee che ruotava contro vento, il sole contava le ore alla rovescia.

- Posso entrare?

- Sì, Jim, vieni. Già fatto colazione?

- Ho già stampato qualche foto!

- Vedere, vedere...ma...queste...sono le....Isole Kerguelen! Non eravamo là ieri sera!

- Lo so, lo so, le ho montate sulle immagini di un viaggio di molti anni fa.

Sunrise era finita da un pezzo e la giornata avanzava a passi incerti. Quel che accadeva alle diverse latitudini del settantaquattresimo meridiano circa era sempre meno prevedibile. Ai tre gradi di Port aux Français, Brian non aveva caldo quanto lei, ma forse il desiderio di scaldarsi man mano che scendeva il sole sì, forse aveva voglia di uno specchio dove ritrovare la veranda esposta al mare.

- Fammi guardare meglio... Dov'eri qui?

- Qui ero a Desolation, l'isola più grande, ci ero andato per un reportage.

- Ma non ci abita nessuno lì!

- No, ma se ti interessa un paesaggio un po' più urbano, guarda questa.

Elly osservò a lungo le costruzioni della stazione di ricerca che accoglieva i ricercatori giunti lì da ogni parte del mondo a studiare gli oceani, i ghiacciai e le correnti. Sapeva che erano meno delle foche ormai estinte, dei pinguini, delle orche e degli uccelli marini, conosceva la forza dei venti gelidi e l'altezza impressionante delle ondate antartiche. Lo sapeva proprio mentre Jim pensava di averle scatenato un'emozione che li riguardava entrambi esclusivamente.

Al levarsi sempre più caldo e deciso del giorno, i dettagli divenivano più nitidi e il succo di frutta era finito. Le piacevano molto quelle immagini e lei, lei doveva averlo colpito davvero. Gli chiese di lasciargliele e le sparpagliò sul tavolo accanto al pc da dove lavorava per gli uffici di Free Source. Di tanto in tanto posava gli occhi sulla Val Studer, sul ghiacciaio Cook, sui fiordi dove andava a pescare Brian nel tempo libero. Quello là in fondo poteva essere lui...

A Notre-dame des Vents, la cattedrale sul Golfo di Morbihan sul quale affacciava la stazione di ricerca, nel frattempo, Brian studiava le carte nautiche per le previsioni meteo da inviare a New York.

Da quando era lì, non aveva incontrato nessuno come Sheila, era con lei che avrebbe passato la serata tra video e cognac: due amici di sempre. Abbastanza evidenti entrambi gli escamotage solo per sconfiggere il freddo.

Non sapeva esattamente perché avesse scelto la missione laggiù, forse la conoscenza, ma più un bisogno di ritrovare la sua libertà più profonda, quella smarrita tra rituali e abitudini, tra costrizioni e abrutimenti da civiltà piene solo di rapporti causa-effetto rovesciati.

- Lo ami ancora?

- Sì, certo. E tu?

- Naturale.

- E allora?

- Mah, direi che forse è solo che ogni atto d'amore deve essere libero.

- Cioè?

- Che se un atto d'amore non è libero, allora non è neanche d'amore. E io questo l'avevo un po' perso con Elly. Sto solo cercando me.

- Era tanto che non mi sentivo così in amicizia, sai, che non avevo occasioni di dialogo così sincero, diretto, senza remore.

Sospese il disegno che andava tracciando sull'ultimo foglio di un bloc notes di carta riciclata e sorrise, così, senza guardarla. Era così rilassata e lunare, si fidava ed era ormai vuoto il suo verre de cognac.

Al risveglio, un vortice bianco si avvolgeva sui tetti gonfiando le vele: cinquanta nodi, direzione New York. Sheila era ancora sotto la doccia, Brian alla radio a dichiarare l'allarme e sul tavolo in disordine, accennato appena nei lineamenti esotici, il volto di Elly a carboncino.

Dicevano tutti somigliasse a una donna di Gauguin. E anche in quel momento era alle prese con una cosa tipicamente pittorica: preparare cocktail per i gli amici invitati nel dopocena, indorarsi l'abbronzatura di fard, vestire un abito leggero, lungo e coloratissimo. Seminando libri dalle copertine vivaci per casa, la donna dimenticava malinconicamente il sole rosseggiante pronto a passare ad occidente il testimone del giorno e la concitazione della veglia di un'altra avventura di rotazione del pianeta.

...perché se la vuoi fare buona la Tequila Sunrise, devi concentrarti solo su di lei, la bevanda più famosa del Messico. E con le giuste dosi di succo d'arancia, di sciroppo di granatina e di agave, basterà decorare con una ciliegia al maraschino quanto di più dissetante una cultura sappia realizzare dentro un semplice bicchiere highball con ghiaccio. La fotografia che osservavi in mattinata sarà ormai solo un'immagine di cristallo e l'effetto sunrise sarà garantito.

Dopo la tempesta, rimasero solo l'architrave e poche parti di mura infrante, la temperatura era così bassa che anche gli abiti che portava indosso durante il comunicato radiofonico andavano ancora bene. Erano perfetti anche solo per pensare di poter ricostruire tutto in un solo giorno, così, quando fosse tornata lei, sarebbe stata ancora la veranda soleggiata di sempre, il suo corpo, quello in seppia ritratto da Jim, il suo viso, quello dai lineamenti a carboncino rimasto sul tavolo tra le dita di Sheila.

Era stata la prima a accarezzarla al suo arrivo a Desolation, a guardarla con tenerezza aiutandola a incarnarsi dopo la sua vita su carta. E mentre le due donne si abbracciavano al sole calante, i due uomini lavoravano al sole nascente.

Il disco suonava nel lettore sfumando in granatina il gusto di storie di storie nella fine d'inizio della stagione superstite: erano, per le donne e per gli uomini, le aurore e i tramonti, un sorso senza vento di Tequila Sunrise.

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