sabato 30 ottobre 2010

LA MATEMATICA NON E' UN'OPINIONE di Rossana Carturan

Quelle maledette trasmissioni, piene di buoni sentimenti, di lettere ai figli, di amori ritrovati, la facevano piagnucolare. Era irritata per quelle cadute, ma non più di tanto.
E’ bello piangere un po’, per le felicità o disgrazie altrui, purché contate, anche se sono inutili compensazioni. Era meglio un buon libro, certo, o un film di quelli che annoiano ma dicono tanto. Ma quando le figlie, grandi ormai, erano fuori casa per ore, giocherellava con il telecomando fino a trovarsi lì. Davanti a quei surrogati di vita che la tv metteva in mostra con grande maestria.
Era separata da tanti anni, Anna. Matrimonio terribile il suo, peggiore di tutti quelli che aveva visto morire. Ora ne era fuori, e inorridiva al pensiero di ricominciare. Basta sopraffazioni, ingiustizie. Era giunto il momento di godersi l’ignobile solitudine, schernire il mondo e concedere sorrisi affettuosi anche alla Signora Viola. Già, la signora Viola, quella vecchina odiosa che ghignava a vederla salire trafelata per cinque piani, con buste cariche di spesa. Se ci fosse un uomo, ne basterebbe uno! Le borbottava dal ballatoio .

Purtroppo ci si dimentica sempre troppo tardi delle sofferenze, e così per ammorbidirle, Anna le accolse come compagne. E’ più facile gestire un dolore che una gioia, ecco perché si ritrovava sempre lì, davanti a quel dannato televisore, a guardare qualche deplorevole messa in onda. Si asciugava gli occhi di nascosto, mentre confusamente tentava di riavvolgere il cotone impigliato nella cerniera del divano. Tra una lacrima e l’altra, tra un delirio e l’altro, metteva su un maglione. Non per sé, ovviamente. Cosa ne avrebbe fatto? Per chi lo avrebbe indossato? Ne faceva in continuazione, taglie, modelli e colori diversi e tante, tante righe e quadri. Li donava a chi capitava. L’ultimo proprio alla Signora Viola. Quando glielo aveva consegnato, quasi a supplicare un atto di pietà, l’anziana signora, sorridendo, le aveva risposto: Resto della mia idea! Forse non le erano piaciute le tre linee trasversali.
La ormai radicata avversione al numero 2 ed ai suoi derivati: coppia, paio, bis.. era divenuto un gioco ossessivo e così saltando il secondo numero, la sua vita era composta da 3 figlie, 5 gatti, 7 tartarughe, 9 posate, 11 asciugamani..e così via..

Anche quella sera la sua tv l’attendeva. E sul più bello, mentre la trasmissione televisiva che più la catturava, proponeva una madre, straziante, che implorava il ritorno a casa della figlia Unica, che neanche la Duse con le sue tende avrebbe potuto far meglio, andò via la luce.
Fu un attimo.

Gli errori, i ricordi si amplificarono nell’oscurità. Non si poteva più ingannare. . Un tam tam di somme, resoconti e disavanzi conquistavano terreno. Le ombre lunghe riflesse sul vetro da giochi di luci lontane, sembravano suggerirle: Chi non sceglie è un inetto inadatto alla vita, che non sa dare un senso ai suoi giorni, fossero anche solo 2!. Era la Signora Viola.
La riconobbe in quella spettro punitivo, giubilante:
Via la ragazzina incline a facili entusiasmi, via i cubi, via le radici quadrate, che entri prepotente l’equilibrio !

Il riverbero della tenda, agitata da un filo d’aria, diede inizio alla danza . Il tavolino su tre piedi, sostenuto sulla parete di un angolo della sala, scoordinato tirava calci al vento, la vetrina della libreria inghiottiva secoli di sapienza sputando numeri dispari, un vaso con sette fiori asciugati graffiava, stridulo, il davanzale in marmo.Il cotone viola, sparito tra i cuscini, elaborava, furtivo, un fitto intreccio di nodi a due ..a due..

Non restava che piangere. Un pianto vero che ammettesse la propria disperazione. Represse la libertà. Ostinata, cliccava sul telecomando cieco in attesa della resurrezione. Si grattò la cute quasi a sanguinare, mentre il sudore pungeva, intorpidendo le gambe. Il respiro discontinuo come un chiodo arrugginito era lì per spezzarsi mentre la casa era in preda alla ribellione.. Fermarsi era la soluzione, ma il cuore scartava e accelerava . Un formicolio gelò i polpastrelli che strofinavano isterici i lembi della gonna. Il cervello non mandava più segnali. Non doveva cedere. Le palpebre vennero in difesa abbassandosi di colpo, prima una..poi l’altra.
Fu un attimo.

Tornò la luce. I muscoli inchiodati ripresero dinamicità, il respiro si sciolse seguendo una partitura regolare e gli occhi si spalancarono.
La casa : immobile.
La TV procedeva con balli osceni di pseudo presentatori ululanti a conferma dell’idiozia, intenti a distribuire cifre da capogiro, mai tonde, a quiz imbecilli.

Bevve dell’acqua, solo tre dita, sorridendo alla scatola fluorescente. Era passata la sua ennesima crisi d’ansia. Sarebbe tornata, ma non importava. I numeri erano dalla sua, era solo questione di tempo e l’esasperazione di un bilancio che non quadrava avrebbe azzerato il tutto.

Il campanello alla porta la distolse. Aprì trovandosi la Signora Viola bianca in volto. Le chiedeva, colta da malessere, compagnia. Entusiasta la fece accomodare. Sedettero insieme sul divano in attesa del telegiornale, sul quinto canale, scambiandosi cordialità un po’ artefatte ma tanto gradevoli all’ascolto, disquisendo qua e là sulle sette meraviglie del mondo, sui ventinove giorni di febbraio, sulla necessità di annientare una quindicina di piccoli topolini che infestavano il quartiere….
Eh sì.

Davvero una bella coppia.

7 commenti:

  1. Benarrivata Rossana!
    ho letto con piacere il tuo racconto, come ho già dichiarato in altri spazi: a parte la consolazione della televisione contivido con la protagonista l'avversione per tutte le sdolcinatezze del due ...(amo et odio).
    Bella l'immagine di Paola Acciarino, mi piace molto il segno grafico che impressiona quel bagliore elettrico che come la luce di un caldo camino squarcia il buio intorno.

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  2. Un bellissimo racconto! ...nel quale trovo qualche ragione per immedesimarmi ;)
    Benvenuta Rossana :)

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  3. Una vera crisi d'astinenza dell'immagine nel cubo.
    La TV è l'oppio dei popoli...
    Racconto piacevolissimo, scritto come tuo solito con maestrìa.
    soniaRobertaPareschi

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  4. Una 'famiglia' sempre più allargata con ospiti di valore: benvenuta Rossana!

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  5. Grazie a tutti! il piacere è mio!
    (rossana)

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  6. oggi in edicola, non mancate... :)

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  7. fa rimpiangere la solitudine... dei numeri primi :)

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