sabato 8 maggio 2010


PUBBLICITA’ OCCULTA di Andrea Coffami

Io lavoro per una casa editrice. Mi chiamo Giovanni ed ho i peli sulla schiena. Il mio lavoro è un partime dal lunedì al giovedì, dalle 7 del mattino alle 10 e dalle 12 alle 14. Nelle due ore di buco non passo fare nulla di che, ma sono libero e mi godo la mia libertà. Di solito mi appoggio in libreria e mi leggo i romanzi a puntate. Dico a puntate perché mi leggo ogni giorno una ventina di pagine dello stesso libro. Entro alla Feltrinelli, mi sorseggio un the e mi sfoglio le pagine di qualche classico, tutti libri che poi non compro, tanto stanno lì, come se fosse una mia libreria personale, meli leggo pian piano ma senza acquistare mai nulla, li considero miei. Il mio lavoro consiste nel prendere la metro, arrivare al capolinea, uscire dal vagone, prendere la stessa metro ma in direzione opposta, arrivare all'altro capolinea, cambiare linea metro ed arrivare al capolinea della seconda linea metro, uscire dal vagone e ritornare indietro. Così ogni giorno dalle 7 alle 10 e dalle 12 alle 14. Naturalmente non devo fare solo questo, io lavoro per una casa editrice, una di quelle “famose” di quelle che “vendono”, di quelle che hanno autori che vanno in tivvù, quindi, una volta in metro mi devo ricordare di tenere bene in evidenza il libro che sto leggendo, solitamente mi affidano le nuove uscite. È pubblicità subliminale. Devo essere come un attore: devo saper piangere se il libro è drammatico, devo ridere fino alle lacrime se il libro è comico, devo spaventarmi ed ogni tanto chiudere il volume (come se fosse posseduto dal demonio) nel caso si tratti di un romanzo horror, devo mettere in evidenza la mia erezione se sto leggendo un libro erotico, devo iniziare a parlare di luoghi comuni e malcostume italiano con il malcapitato vicino, se sto leggendo un saggio politico di qualche giornalista televisivo. È un lavoro semplice e redditizio che mi permette di vivere decentemente. Siamo parecchi a fare questo lavoro, solo nella mia casa editrice ne siamo una decina. Quindi: quando vedrete un ragazzo che nella metro è immerso in qualche lettura e sembra pure soddisfatto di quello legge, pensate pure tranquillamente che si tratti di un pubblicitario.



IL BINOCOLO di Daniela Rindi

Togliere il binocolo dalla custodia e seguire attentamente le istruzioni.
Regolare la distanza fra gli occhi. Consigliamo di usare il polpastrello della mano destra. Togliere i coperchi, operazione indispensabile, e regolare il binocolo con entrambe le mani muovendo l’unità lentamente. Effettuare la regolazione guardando attraverso il binocolo fino a quando il campo visivo diventa un unico cerchio.
Portare il soggetto a fuoco, consigliamo la prima cosa che vedete davanti, che non sia troppo vicina, però, altrimenti il binocolo non serve. Guardando attraverso il binocolo con entrambi gli occhi, girare la rotella per la messa a fuoco fino ad ottenere la messa a fuoco ottimale del soggetto.
Decidere prima cosa si vuole vedere: un paesaggio, un animale, una donna, un affare allettante, la scelta è varia, è questione di gusto personale e usare l'oculare sinistro per mettere a fuoco. Girare la rotella per la messa a fuoco guardando con l'occhio sinistro attraverso l'oculare sinistro e mettere a fuoco fino a vedere chiaramente il soggetto desiderato. Naturalmente la stessa operazione la potete eseguire con l'occhio destro, se siete orbi del sinistro. Girare il comando di regolazione diottrica guardando con l'occhio destro attraverso l'oculare destro, fino a che lo stesso soggetto non sia a fuoco. Una volta terminata l'operazione della messa a fuoco, godere tranquillamente del soggetto avvistato. Non c'è limite di tempo, luce permettendo. Allungare il binocolo alla persona al vostro fianco, questa dovrà ripetere l'operazione partendo dal punto 1. Passare le istruzioni.
Avvertenze particolari:se il binocolo dovesse cadere, raccogliere i resti, buttare nella spazzatura e acquistare nuovamente. Per una corretta conservazione: dopo l'uso, riporre l'oggetto nella sua custodia originale.



LA TINTA di Pasquale Bruno Di Marco

Allora, aprire i contenitori, mescolare il prodotto, applicare, …attendere… risciacquare… è la prima volta che uso ‘sta tinta… mah! quella ha insistito “spendi troppo per capelli, ti porto prodotto da mia terra buono e costa poco”… machittelacchiesto! Io poi non riesco a dire di no… speriamo che non bruci… e che non dia prurito… altri due minuti… … che sensazione curiosa… tolgo l’asciugamano… sembra tutto a posto… il colore non è granché… mi sarebbero piaciuti un po’ più scuri… toh! mi è sembrato che siano diventati più scuri… non è possibile… eppure… vabbene, allora li vorrei proprio neri… azz! so’ diventati neri corvini… che fica ‘sta lozione! Un’altra prova: rossi!… so’ diventati rossi da non crede’… ancora: biondo! Che fico!… Un’altra prova: ricci! dai!… adesso li vorrei lisci, lisci, liscissimi! Troppo fico: i capelli a comando! Metto un po’ di crema… oh una ciocca s’è allungata e ha preso la crema… ci riprovo: spugna!… troppo fico! Faccio una prova, vado in cucina, mi siedo e ...dai! I capelli sparecchiano, lavano i piatti e mettono a posto… e io mi posso rilassare. Anzi, magari mentre fanno le pulizie io ripasso quei passi di danza che proprio non mi vengono. Metto il cd e vai con la musica, ma che?… I capelli mi avvolgono e mi fanno muovere a tempo con la musica e i passi perfetti! Fico! Oddio, pure troppo, invece di una ballerina mi sembra di essere una marionetta. Però sono contenta, si festeggia, faccio una cena, mi piace troppo cucinare. E vai: pasta con le sarde! No! I capelli fanno tutto loro, non riesco a fare nulla, uffà! Preparo il secondo… No! Ancora i capelli che mi anticipano. Non vale, così non mi piace. Io che faccio?

Ciao, sei tornato.
Dai, non fare quella faccia, per favore. Sto così male tutta rasata? Va pure di moda, no?
Si, si, colpa di quella tinta... non mi piaceva come erano venuti i capelli… troppo…invadenti!
NO, non la buttare!
Magari… quando mi ricrescono i capelli… ci riprovo!

4 commenti:

  1. ciao,
    un salutino di corsa solo per farvi sapere che siete seguiti anche se non ho il tempo di dire cose belle o intelligenti ...
    =)

    RispondiElimina
  2. Ho preso una copia: bella l'illustrazione.
    I racconti, ovviamente, già li conoscevo.
    Idem come Anna: solo che io sto peggio :-)
    (vedi orario)

    RispondiElimina